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IEG: DA KEY I NUMERI DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Comunicato n. 6 del 23/02/2024 10.06.55 ( download )

Rimini, 21 febbraio 2024 . Il 2023 dell´energia globale si è concluso con l´approvazione, alla Cop28 di Dubai, del Global Stocktake da parte dei delegati dei Paesi presenti: l´accordo sulle azioni da intraprendere per ridurre nel mondo le emissioni inquinanti di gas serra, al fine di contrastare il riscaldamento globale e il cambiamento climatico, include per la prima volta il termine ´combustibili fossili´, anche se più che del loro phasing out (abbandono) si parla di una graduale fuoriuscita (transition away), fino al raggiungimento dell´obiettivo Net Zero nel 2050. Fra gli altri punti principali, quello di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale, di raddoppiare la media globale del tasso annuo di miglioramento dell´efficienza energetica entro il 2030 e di aumentare gli investimenti per accelerare sulle tecnologie a zero e a basse emissioni. Inoltre, Cop28 ha dato il via libero definitivo all´attuazione del Fondo perdite e danni causati dai cambiamenti climatici nei Paesi vulnerabili.

In Europa, il 2023 è stato l´anno della presentazione dell´aggiornamento dei PNIEC (Piani nazionali sull´energia e il clima), giudicati, però, dalla Commissione ancora non adeguati al raggiungimento degli obiettivi. Nel complesso, le bozze di PNIEC presentate consentirebbero di ridurre le emissioni di gas serra del 51% al 2030 rispetto ai livelli del 1990, ma il target fissato è del -55%. Inoltre, per quanto riguarda le fonti rinnovabili, i Piani consentirebbero di raggiungere un 38-39% di energie green sul consumo finale lordo di energia, circa 3-4 punti percentuali sotto l´obiettivo fissato dalla direttiva Red 3 (42,5% obbligatorio con l´aspirazione di arrivare al 45%). Insufficienti anche le misure per l´efficienza energetica: l´obiettivo di ridurre il consumo finale di energia dell´11,7% nel 2030, risulta troppo ambizioso per i Piani che, allo stato attuale, consentirebbero di ottenere una riduzione del 5,8%.

Ma il 2023 ha segnato, secondo l´ultimo Coal Report dell´IEA (International Energy Agency), anche un record negativo: la domanda globale di carbone è aumentata dell´1,4%, soprattutto per gli incrementi segnati in Paesi come India e Cina. L´Agenzia rileva come probabilmente la domanda nel mondo inizierà a calare già quest´anno, raggiungendo, però, solo un -2,6% nel 2026.

Passando allo scenario nazionale, i dati diffusi da Terna parlano di un calo, nel 2023, del 2,8% rispetto al 2022 dei consumi elettrici italiani, che si sono attestati a 306,1 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 36,8% della domanda (vs il 31% del 2022); inoltre, l´anno appena concluso ha fatto registrare una crescita rilevante della produzione rinnovabile (+15,4%), raggiungendo il record del 43,8%. A livello territoriale la variazione della domanda elettrica è risultata ovunque in diminuzione: -4% al Nord, -2% al Centro e -0,9% al Sud e nelle Isole. La domanda di energia elettrica italiana nel 2023 è stata soddisfatta per l´83,3% con produzione nazionale e per la quota restante (16,7%) dal saldo dell´energia scambiata con l´estero. La produzione nazionale netta (257 miliardi di kWh) è risultata in diminuzione del 6,4% rispetto al 2022 con la seguente articolazione per fonti: in crescita l´idrico (+36,1), l´eolico (+15,1%) e il fotovoltaico (+10,6%); in flessione il termico (-17,4%) e geotermico (-1,9%).



NOVITÀ DAL MONDO DELLE RINNOVABILI . Il 27 novembre 2023 il Consiglio del Ministri ha approvato il Decreto Energia. Il provvedimento ha introdotto, fra l´altro: un fondo da 350 milioni l´anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell´installazione di impianti rinnovabili in aree idonee; un sistema di incentivazione a installare impianti da fonti rinnovabili rivolto a circa 3.800 imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile; l´acquisto di gas ad un prezzo vantaggioso per circa mille aziende gasivore (quali quelle della siderurgia, della carta e del vetro) attraverso il GSE, e il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi; semplificazioni per il geotermoelettrico; sostegno all´eolico galleggiante nel Mezzogiorno, con l´individuazione di due aree portuali del Sud per sviluppare investimenti nel settore, funzionali a ospitare piattaforme galleggianti; un portale digitale con dati e informazioni sullo sviluppo della rete elettrica nazionale; un sistema transitorio di supporto per garantire il mantenimento in esercizio di impianti alimentati con bioliquidi sostenibili; semplificazioni sullo sviluppo delle reti intelligenti e la loro resilienza, nonché di 15 nuovi progetti di teleriscaldamento; interventi normativi e l´avvio di un nuovo studio per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio di carbonio. Inoltre, nel 2023 le Commissioni VIA-VAS e PNRR-PNIEC del Ministero dell´Ambiente e della Sicurezza energetica hanno esaminato 221 procedure per la produzione e trasporto di energia per un valore di opere complessivo sul territorio di oltre 13,5 miliardi di euro e una produzione energetica di circa 10,5 gigawatt. Nel dettaglio, le istanze di VIA vagliate per impianti eolici sono state 33, per una potenza totale installata superiore a 2 GW e un controvalore complessivo pari a circa 3,5 miliardi. Inoltre è stato valutato il piano di sviluppo di Terna, secondo la procedura VAS, per un valore di circa 21 miliardi di euro. La Commissione Tecnica PNRR-PNIEC, invece, nel 2023 ha adottato 120 pareri VIA in campo energetico, di cui 73 progetti agrivoltaici, 19 fotovoltaici, 16 eolici, 3 eolici off-shore, 3 impianti di pompaggio, 3 metanodotti, 1 idroelettrico, 1 bioraffineria e 1 centrale, per un totale di 8,33 GW, di cui 1 GW di accumulo energetico e un valore economico totale di circa 10 miliardi di euro. Sono state evase 18 istruttorie di Scoping per progetti di eolico off-shore, la maggior parte delle quali in Puglia (26%), Sicilia (17%) e Sardegna (14%).

Il 21 dicembre 2023, inoltre, il Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha firmato il decreto relativo al Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC). Fra gli altri provvedimenti legislativi, il Decreto FER-X a supporto della produzione di energia green; il Decreto sull´agrivoltaico, con l´obiettivo di installare almeno 1,04 gigawatt di sistemi agrivoltaici innovativi entro il 30 giugno del 2026; e la bozza del Decreto sulle aree idonee per la costruzione di impianti di produzione FER.

Il Decreto CER, che stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell´autoconsumo diffuso in Italia, firmato dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin il 6 dicembre 2023 ed entrato in vigore il 24 gennaio 2024, prevede due misure: un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, del valore di 2,2 miliardi di euro finanziati dal PNRR, rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i 5.000 abitanti che supporterà lo sviluppo di 2 GW complessivi; e una tariffa incentivante sull´energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale. Il provvedimento favorirà lo sviluppo di 5 GW complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile. Come dotazione economica, in totale sono disponibili 5,7 miliardi di euro: potrebbero nascere circa 20mila CER, con una potenza installata di 7 GW.

A livello globale, secondo il rapporto Renewables 2023 dell´IEA la capacità rinnovabile è cresciuta del 50% nell´anno appena concluso rispetto al 2022, raggiungendo quasi 510 gigawatt (GW), con il solare fotovoltaico che rappresenta tre quarti degli aumenti in tutto il mondo. Il Report prevede che la capacità globale di energia rinnovabile toccherà i 7.300 GW nel periodo 2023-28, con solare fotovoltaico ed eolico a rappresentare circa il 95% della crescita. Inoltre, le energie rinnovabili diventeranno la principale fonte di produzione elettrica globale entro l´inizio del 2025.

Anche il Report Global Energy Perspective 2023 di McKinsey prevede che entro il 2040 il solare e l´eolico contribuiranno insieme alla quota maggiore del mix energetico mondiale. In generale, le fonti rinnovabili forniranno tra il 45% e il 50% della produzione globale entro il 2030 e tra il 65% e l´85% entro il 2050. Saranno, però, necessari investimenti sostanziali per sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili: il report stima che gli investimenti energetici totali aumenteranno da 1,5 trilioni di dollari nel 2021 a tra 2 e 3,2 trilioni nel 2040, con una crescita compresa fra il 2% e il 4% all´anno.

In Europa l´anno appena concluso ha fatto segnare tre record storici per le fonti rinnovabili: nel 2023 Germania, Spagna e Portogallo hanno generato energia elettrica rinnovabile per oltre il 50% della produzione nazionale. In Germania, le rinnovabili hanno fornito circa 260 TWh (quota record del 59,7% sulla produzione elettrica annuale), con una crescita di circa il 7,2% rispetto al 2022, grazie soprattutto ad eolico (32%) e fotovoltaico (12%). In particolare, il fotovoltaico ha aggiunto 14 GW, superando l´obiettivo fissato dal governo. In Spagna, le rinnovabili hanno consentito di raggiungere quasi 135 TWh (il 50,4% del mix elettrico complessivo nazionale), con l´eolico (23,3%), il fotovoltaico (14%) e l´idroelettrico (9,5%) a fare da traino.

In Portogallo, il 61% della domanda di energia nel 2023 è stato coperto dalle rinnovabili, con la produzione complessiva di 31,2 Terawattora. Nello specifico, il 25% dell´energia consumata nel Paese è stato prodotto grazie all´eolico, il 23% dall´idroelettrico, il 7% dal fotovoltaico. Il solare fotovoltaico ha registrato un aumento del 4%, grazie soprattutto all´incremento della capacità installata.

Secondo l´ultimo European Electricity Review di Ember, nel 2023 in Europa i combustibili fossili sono scesi del 19% al livello più basso mai registrato, pari a meno di un terzo della produzione di elettricità dell´UE. Le energie rinnovabili sono salite alla quota record del 44%, superando per la prima volta il 40%, con l´eolico e il solare che hanno toccato la cifra record del 27% dell´elettricità dell´UE nel 2023 (rispetto al 23% del 2022). La produzione combinata eolica e solare è aumentata di un record di 90 TWh e la capacità installata di 73 GW.

In Italia, a fine 2023 c´erano 5.431 richieste di connessione alla rete in alta tensione per grandi impianti da fonti rinnovabili, per complessivi 328 GW, di cui la maggior parte (43% e 141 GW) relativi al fotovoltaico. Le iniziative realmente pronte a partire ammontano a 166 per 6,1 GW.

Secondo le rilevazioni di Terna, considerando tutte le fonti rinnovabili, nel 2023 ci sono state nuove attivazioni per circa 5,8 GW (+2,7 GW rispetto al 2022): si è passati dalle nuove attivazioni pari a 1 GW nel 2021, ai circa 3 GW del 2022. Inoltre, circa 6 GW hanno ottenuto la Soluzione Tecnica Minima Definitiva di connessione alla rete elettrica nazionale.



FOCUS EFFICIENZA ENERGETICA . Il 29 dicembre 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto Superbonus in materia di efficientamento energetico degli edifici. Ulteriori misure sono state incluse dal Governo nella legge di Bilancio 2024. Nello specifico, sono state fissate le nuove aliquote (al 70%, per poi passare al 65% dal 2025 contro le precedenti 110% e 90%).

A livello europeo, il 20 settembre 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della UE la nuova Direttiva sull´Efficienza Energetica (EED 3), che stabilisce l´obiettivo comunitario vincolante di riduzione del consumo energetico finale di tutta l´Unione Europea dell´11,7% entro il 2030 rispetto al 2020. Gli Stati Membri dovranno, quindi, garantire una riduzione dell´1,9% all´anno del consumo energetico finale complessivo degli enti pubblici, ristrutturare ogni anno almeno il 3% degli edifici di proprietà della Pubblica Amministrazione e promuovere l´adozione di sistemi di gestione dell´energia da parte delle aziende.

Inoltre, è stato raggiunto l´accordo sulla EPDB (Energy Performance of Buildings Directive), la cosiddetta direttiva ´case green´ per l´efficientamento energetico degli edifici in UE. L´obiettivo è raggiungere un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050, con tutti i nuovi edifici costruiti dal 2030 con queste caratteristiche: gli edifici rappresentano, infatti, il 40% dell´energia consumata e il 36% delle emissioni dirette e indirette di gas serra dell´Unione europea. La direttiva stabilisce che gli Stati membri dell´Unione debbano ristrutturate il 16% degli edifici non residenziali con le prestazioni peggiori entro il 2030, per arrivare al 26% entro il 2033, e che i nuovi edifici siano solar-ready, ovvero idonei a ospitare impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti. Per quanto riguarda i consumi medi di energia, dovranno essere ridotti del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Infine, la direttiva prevede lo stop alla vendita e produzione di caldaie a gas nel 2040.



FOCUS EOLICO . Ad ottobre 2023, la Commissione europea ha presentato un piano d´azione per l´energia eolica, con le azioni immediate da intraprendere per raggiungere i 500 GW di potenza eolica installata nel 2030, partendo dai 204 GW del 2022. I principali punti contenuti nel Piano riguardano: la velocizzazione delle procedure autorizzative, una migliore progettazione delle aste, l´agevolazione all´accesso ai finanziamenti - e in particolare al Fondo per l´innovazione - lo sviluppo delle competenze e la collaborazione fra Commissione europea, Stati membri e aziende del settore eolico. Inoltre, a dicembre 2023 gli Stati membri dell´EU (tutti tranne l´Ungheria) hanno siglato l´European Wind Charter, con l´obiettivo, fra l´altro, di rafforzare la produzione di turbine, modificando le regole delle aste per le rinnovabili. Nonostante gli obiettivi 2030 appaiano ancora lontani, secondo WindEurope nel 2023 sono stati realizzati in Europa 17 GW di nuovi parchi eolici, di cui 14 GW a terra e 3 GW offshore. L´eolico ha, inoltre, rappresentato, nel 2023, il 19% della produzione elettrica nell´UE. La maggior parte della nuova capacità eolica è stata installata in Germania, seguita da Paesi Bassi e Svezia. I Paesi Bassi sono stati, inoltre, il Paese con il maggior numero di nuovi impianti eolici offshore.

L´ultimo European Electricity Review di Ember ha registrato per la prima volta il sorpasso dell´energia eolica sul gas, con una crescita annuale record della produzione nel 2023 di 55 TWh (+13%). L´elettricità prodotta dal vento è stata di 475 TWh, equivalente alla domanda totale di elettricità della Francia, rispetto ai 452 TWh del gas.

L´Italia prevede di raggiungere 2,1 GW entro il 2030 a partire dal 2025. A livello onshore, la previsione è di passare da 1,5 GW del 2024 a 2,1 GW nel 2026, in termini di capacità eolica installata aggiuntiva prevista. Inoltre, il nuovo Decreto Energia prevede di estendere a tutto il territorio nazionale la possibilità di individuare porti dove realizzare piattaforme galleggianti per lo sviluppo dell´eolico.

Secondo le rilevazioni di Terna, nel 2023 in Italia sono entrati in esercizio 82 nuovi impianti per circa 488 MW, in calo rispetto ai 526 MW del 2022. In totale, la potenza eolica cumulativa installata in Italia ammonta ad oggi a circa 12,3 GW, con oltre seimila impianti attivi. A livello territoriale prevalgono le Regioni del Sud Italia: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna detengono insieme oltre il 90% dell´installato, con la Puglia a registrare le performance migliori (1.386 impianti attivi per un totale di 3,10 GW), seguita da Sicilia (941 impianti e 2,26 GW) e Campania (642 impianti e 1,95 GW). Impianti di micro e mini eolico coprono rispettivamente 4 MW (470 sistemi sotto i 12 kW) e 1 MW (83 sistemi fino a 200 kW di taglia).



FOCUS FOTOVOLTAICO . Secondo l´´EU Market Outlook For Solar Power 2023-2027´ di SolarPower Europe, nel 2024 la nuova potenza fotovoltaica installata nei Paesi dell´Unione europea dovrebbe essere pari a 62 GW, con una crescita dell´11% rispetto ai 55,9 GW del 2023. Il Report prevede, inoltre, 73,8 GW di nuove installazioni nel 2025, con un incremento del 19%, 84,2 GW nel 2026 e 93,1 GW nel 2027. Nel 2023 la nuova potenza fotovoltaica installata è stata circa un 40% in più rispetto al 2022, con un record storico di 55,9 GW. Cumulativamente, la capacità solare è ora pari a 263 GW. A segnare i dati più alti, la Germania con 14,1 GW di nuova potenza installata, seguita dalla Spagna (8,2 GW) e dall´Italia, nella top 3 con 4,8 GW (più del doppio rispetto al 2022). Al quarto posto la Polonia, con 4,6 GW, e al quinto i Paesi Bassi, con 4,1 GW.

In Italia, il 2023 è stato un anno record per la produzione di energia fotovoltaica (30,6TWh). Secondo i dati di Terna, nel 2023 sono stati allacciati alla rete 373.929 nuovi impianti fotovoltaici per una potenza totale di 5,2 GW. La crescita maggiore è stata registrata dai piccoli impianti di potenza compresa tra 20 e 200 kW e 200 kW e 1 MW. In totale, a fine 2023, in Italia si contavano 1,6 milioni di impianti fotovoltaici per una potenza cumulata di 30,2 GW, ma la nuova bozza del PNIEC prevede di arrivare a 79,1 GW di impianti in esercizio al 2023. A livello regionale, la Regione che è cresciuta di più è la Lombardia, con 907 MW di nuova potenza, seguita da Veneto (680 MW), Piemonte (562 MW), Emilia-Romagna (515 MW), Sicilia (422 MW) e Lazio (321 MW).



FOCUS ACCUMULO ELETTRICO . Per mantenere l´aumento della temperatura globale al di sotto del tetto di 1,5° C, IRENA ha stimato che entro il 2030 sarebbero necessari in tutto il mondo 360 GW di batterie per lo stoccaggio. Il Climate Investment Funds (CIF) ha lanciato un programma denominato GESP (Global Energy Storage Program) unico nel suo genere, da 400 milioni di dollari, dedicato a soluzioni di stoccaggio innovative. Si tratta del più grande veicolo di finanziamento per il clima al mondo, focalizzato esclusivamente sullo stoccaggio dell´energia. Sono già stati approvati dodici nuovi progetti in tutto il mondo in via di sviluppo, tra cui Bangladesh, Brasile, Colombia, Haiti, Honduras, India, Indonesia, Maldive e Ucraina. Nei prossimi tre anni, il CIF prevede di creare 1,8 GW di nuova capacità di stoccaggio e integrare ulteriori 16 GW.

Secondo McKinsey, nel 2022 sono stati investiti in BESS (BESS . Battery energy storage system) oltre di 5 miliardi di dollari a livello globale. Lo studio prevede che il mercato globale BESS raggiunga i 120-150 miliardi di dollari entro il 2030. Per quanto riguarda, invece, i sistemi di accumulo di lunga durata (LDES) McKinsey stima che entro il 2040 la loro adozione potrebbe consentire di evitare circa il 10-15% delle emissioni del settore energetico.

A livello europeo, la Commissione ha adottato un elenco di raccomandazioni per garantire una maggiore diffusione dello stoccaggio dell´energia: il mercato è in forte sviluppo, con 2,8 GW (3,3 GWh) implementati nel 2022, per un totale stimato di oltre 9 GWh. L´ultimo European Electricity Review di Ember ha stimato che l´ UE avrà bisogno di 200 GW di stoccaggio entro il 2030 per consentire un´integrazione efficiente delle energie rinnovabili nella rete elettrica.

Il settore cresce anche in Italia, seppure fra qualche incertezza normativa: dati presentati da Althesys mostrano che nei primi sei mesi del 2023 sono stati autorizzati progetti per 560 MW, da aggiungersi ai 90 MW già autorizzati nel 2022. In totale, in Italia, nell´anno appena trascorso sono stati connessi alla rete solo poco più di 500 MW utility scale. Dei 9,5 GW autorizzati, a maggio 2023 non erano ancora stati realizzati 8,8 GW (di cui 2,3 GW in costruzione). Entro il 2024 potrebbero essere potenzialmente costruiti e allacciati almeno 3-4 GW. Inoltre, nell´aggiornamento del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l´Energia e il Clima) si prevede di raggiungere nel 2030 circa 22,5 GW di storage installato, di cui 11 GW di accumuli utility scale. A fine 2023, la Commissione Europea ha dato il via libera allo schema italiano per lo sviluppo e la gestione di un sistema centralizzato di stoccaggio dell´energia elettrica, che promuove nuovi investimenti in stoccaggi elettrochimici e pompaggi idroelettrici, per un´energia accumulabile di almeno 70 GWh e un valore complessivo di oltre 17 miliardi di euro nell´arco dei prossimi dieci anni.



FOCUS IDROGENO . Nel futuro dell´energia c´è anche l´idrogeno, tanto che a livello globale dovrebbe arrivare a coprire il 14% del consumo di energia nel 2050. A fine 2023 il Ministero dell´Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato l´avviso per selezionare progetti di investimento sullo sviluppo della filiera di componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile. L´iniziativa rientra nell´ambito degli investimenti previsti dal PNRR con una dotazione economica complessiva di 100 milioni di euro. Altri 100 milioni di euro sono stati destinati dal MASE per la selezione di progetti di investimento finalizzati alla creazione di stabilimenti per la produzione di elettrolizzatori, con l´obiettivo è di avere in Italia, entro giugno 2026, fabbriche in grado di produrre almeno 1 GW all´anno di elettrolizzatori. Il PNRR prevede, infatti, 3,64 miliardi euro di investimenti per lo sviluppo della filiera dell´idrogeno, di cui 450 milioni destinati alla realizzazione di 54 Hydrogen Valleys, 1 miliardo per la decarbonizzazione dei settori hard-to-abate; 250 milioni per lo sviluppo di stazioni di rifornimento stradale e 200 milioni per i piani industriali dedicati alla produzione di elettrolizzatori e alla loro componentistica. Di recente, il Ministro dell´Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha confermato che, in linea con il piano RepowerEU, l´obiettivo è produrre 10 milioni di tonnellate e importare 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell´Unione europea al 2030: processo in cui l´Italia è candidata a trasformarsi in uno dei principali hub europei attraverso lo sviluppo del ´corridoio Sud´ per l´idrogeno.

Anche in Europa il 2023 è stato decisivo per il settore. Durante la Hydrogen Week a Bruxelles, Ursula Von Der Leyen ha annunciato le aste della Banca Europea dell´Idrogeno per il 2024, allocate per 2,2 miliardi di euro. Inoltre, è stato introdotto l´obbligo per gli Stati Membri di sviluppare Piani Strategici Nazionali Idrogeno.

A livello globale, il report Renewables 2023 dell´IEA stima al ribasso (circa -35% rispetto alle previsioni del 2022) la capacità di produzione di idrogeno verde: la ricerca parla di 45 GW in più entro il 2028, soprattutto in USA, Arabia Saudita e Cina. In quest´ultima in particolare, la IEA prevede che la capacità di produzione di energia rinnovabile dedicata all´idrogeno installata supererà i 24 GW.



FOCUS MOBILITÀ SOSTENIBILE . Secondo le stime di Motus-E, nel 2023 le auto elettriche pure circolanti in Italia sono state poco più di 220.000 con le immatricolazioni full electric pari a 66.276 unità (+35,11% rispetto allo stesso periodo del 2022). Dati che evidenziano la lenta crescita del settore rispetto agli altri mercati europei, confermata anche dalla quota di mercato delle auto elettriche (il 4,1% in Italia vs il 18,1% della Germania, il 16,4% della Francia, il 16,3% del Regno Unito e il 5,6% della Spagna). Molto dipenderà dagli incentivi a cui il Governo sta lavorando: per le vetture full electric si parla di un minimo di 6.000 euro a un massimo di 13.750; per le ibride di un minimo di 4.000 a un massimo di 10.000 euro; per le auto a basse emissioni da 1.500 euro a 3.000 euro. Gli obiettivi dell´iniziativa sarebbero rinnovare il parco auto circolante in Italia, che è uno dei più vecchi d´Europa; sostenere le famiglie meno abbienti con extra bonus; incentivare l´acquisto di auto prodotte in Italia. Complessivamente, sono stati messi a disposizione 950 milioni di euro, inclusi i 610 già stanziati per gli incentivi attualmente vigenti.

A livello globale, il ´Global EV Outlook 2023 - Catching up with climate ambitions´ dell´IEA ha registrato la crescita esponenziale delle auto elettriche, con le vendite che hanno superato i 10 milioni nel 2022. In testa, nel ranking mondiale, la Cina, che ha rappresentato circa il 60% delle vendite globali. L´Europa è il secondo mercato più grande e le vendite sono aumentate di oltre il 15% nel 2022 (più di un´auto su cinque venduta era elettrica).

Secondo l´Electrified Transport Market Outlook 4Q 2023 di BloombergNEF (BNEF), però, nonostante le vendite continueranno a crescere, passando dai 14 milioni di mezzi (full electric ed ibridi plug-in) venduti nel 2023 ai 16,1 milioni del 2024, il tasso di crescita sarà più lento.

Per quanto riguarda le colonnine, alla fine del 2022 il Report dell´IEA contava 2,7 milioni di punti di ricarica pubblici in tutto il mondo, di cui oltre 1.800.000 di ricarica lenta (fino a 22 kW) e circa 850.000 di fast chargers. Di questi, oltre la metà si trovano in Cina e 460.000 in Europa (Olanda, in testa con 117.000 colonnine lente, seguita dalla Francia, con circa 74.000 e dalla Germania con 64.000). In Italia, secondo i dati Motus-E, i punti di ricarica a uso pubblico installati a fine 2023 hanno superato quota 50.000 (50.678 unità), con la posa di 13.906 nuovi punti di ricarica, di cui 3.450 installati solo nell´ultimo trimestre. Dati che pongono l´Italia tra i Paesi più virtuosi d´Europa. La rete di ricarica italiana segna nell´ultimo anno un´espansione del 38%, con un sostanziale raddoppio rispetto al 2021 (+94,7%). Oltre il 23% del totale dei punti di ricarica è concentrato al Sud e nelle Isole, il 19% al Centro e il 58% al Nord della Penisola. La prima Regione per punti di ricarica è la Lombardia (9.395), seguita da Piemonte (5.169), Veneto (4.914), Lazio (4.659) ed Emilia-Romagna (4.253). La Campania è la seconda Regione per crescita dell´infrastruttura nel 2023, con 2.691 nuovi punti di ricarica installati. A livello locale, Roma è la città che conta più punti di ricarica installati (3.588), sopra a Milano (2.883) e Napoli (2.652).

Cresciuti notevolmente i punti di ricarica in autostrada, che al 31 dicembre 2023 hanno raggiunto quota 932; a fine 2022 se ne registravano 496. Con 23 punti di ricarica a uso pubblico ogni 100 auto elettriche circolanti, l´Italia è davanti a Francia, Germania e Regno Unito, confermandosi al primo post in Europa anche se si considera la media dei punti di ricarica rispetto alla lunghezza stradale (1 punto ogni 5 km di strade).



ABOUT KEY 2024

Qualifica: Fiera internazionale; Organizzazione: Italian Exhibition Group S.p.A.; Periodicità: annuale; Edizione: 2°; Date: 28 febbraio-1° marzo 2024; mail keyenergy@iegexpo.it; Website: www.keyenergy.it; Facebook: https://www.facebook.com/K.EYexpo; Twitter: https://twitter.com/KeyEnergyit; LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/keyenergy/



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Il presente comunicato stampa contiene elementi previsionali e stime che riflettono le attuali opinioni del management (´forward-looking statements´) specie per quanto riguarda performance gestionali future, realizzazione di investimenti, andamento dei flussi di cassa ed evoluzione della struttura finanziaria. I forward-looking statements hanno per loro natura una componente di rischio e incertezza perché dipendono dal verificarsi di eventi futuri. I risultati effettivi potranno differire anche in misura significativa rispetto a quelli annunciati, in relazione a una pluralità di fattori tra cui, a solo titolo esemplificativo: andamento del mercato della ristorazione fuori casa e dei flussi turistici in Italia, andamento del mercato orafo - gioielliero, andamento del mercato della green economy; evoluzione del prezzo delle materie prime; condizioni macroeconomiche generali; fattori geopolitici ed evoluzioni del quadro normativo. Le informazioni contenute nel presente comunicato, inoltre, non pretendono di essere complete, né sono state verificate da terze parti indipendenti. Le proiezioni, le stime e gli obiettivi qui presentati si basano sulle informazioni a disposizione della Società alla data del presente comunicato.