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K.EY - DAILY NEWS DEL 23 MARZO |
Comunicato n. 11 del 23/03/2023 16.28.11 ( download ) |
FILIERE DEL FUTURO: 1° RAPPORTO SULLA GEOGRAFIA PRODUTTIVA DELLE RINNOVABILI IN ITALIA
Lo scorso anno nel mondo gli investimenti nelle rinnovabili hanno raggiunto il record di 495 miliardi di dollari, mentre nei prossimi cinque anni si prevede che verrà installata una potenza rinnovabile pari a quella degli ultimi venti. L´Europa corre con il valore record del 2022 di nuova capacità fotovoltaica di 41,4 GW (47% in più rispetto al record del 2021) e anche l´Italia con 2,5 GW fotovoltaici sta recuperando rispetto alla stasi degli ultimi anni. E allora, chi sono nel nostro Paese gli attori impegnati per vincere la sfida dello sviluppo delle rinnovabili in vista dell´obiettivo della carbon neutrality al 2050? In quali segmenti della filiera si collocano e in quali territori? A queste domande ha risposto Filiere del futuro: rapporto sulla geografia produttiva delle rinnovabili in Italia promosso e realizzato da Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group, in collaborazione con le principali Associazioni di categoria del comparto, e presentato oggi a K.EY nel corso di un panel presieduto da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, e moderato da Gianni Silvestrini, presidente del CTS di K.EY. Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, ha dichiarato: ´Puntare sulle rinnovabili e sull´efficienza fa crescere il Paese, dà forza all´economia, lo rende più libero. Come è scritto nel 1° Rapporto sulla geografia produttiva delle rinnovabili in Italia, promosso e realizzato da Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group, sono 21.378 imprese che dichiarano attività legate alla filiera delle rinnovabili. Guardando ai territori, quasi un terzo delle imprese si concentra in Lombardia, Lazio e Veneto. C´è un´Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile e il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività. C´è molto da fare ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l´Europa con il Next Generation EU, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde, digitale. Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile come è scritto nel Manifesto di Assisi´. Il rapporto rappresenta un primo tentativo di identificazione ad ampio raggio delle imprese attive e potenzialmente attive nella filiera. L´approccio, pur portando a numeri significativi, non rileva le imprese individuali e sottostima l´apporto delle imprese di piccole dimensioni. Ambiti che porterebbero a numeri maggiori rispetto a quelli stimati e su cui verranno fatte analisi di dettaglio nelle prossime edizioni. Il Rapporto dipinge un quadro articolato dal punto di vista settoriale, che pone in risalto i diversi ambiti di intervento delle imprese nella filiera delle rinnovabili, dalla installazione e manutenzione (44,1%), al commercio (14,1%), alla manifattura (11,2%), alla produzione di energia (7,2%), alla consulenza, collaudo e monitoraggio (7,1%). Lombardia, Lazio, Veneto, Campania ed Emilia-Romagna costituiscono nell´insieme il 53,6% del totale delle imprese individuate. A livello provinciale Roma è prima (1.735 imprese, 8,1% del totale nazionale), con un risultato fortemente condizionato dalle attività di installazione, seguita da Milano (1.510, 7,1%), Napoli (833, 3,9%),Torino (659, 3,1%) e Brescia (542, 2,5%). Guardando al segmento manifatturiero legato allo sviluppo di prodotti, componenti e macchinari emerge Milano con 116 imprese (4,8% del totale nazionale), seguita da Brescia (108, 4,5%), Vicenza (101, 4,2%), Padova (84, 3,5%) e Treviso (79, 3,3%). Un tessuto di imprese distribuito sul territorio in tutti i segmenti della filiera, dove emergono esperienze di rilievo come la più grande gigafactory d´Europa per la produzione di moduli fotovoltaici (3 GW all´anno) che sarà attiva dal 2024 a Catania.
TANTE DELEGAZIONI ESTERE, DALL´UCRAINA PER RICOSTRUIRE ECOSOSTENIBILE
Aziende, buyer e delegazioni di visitatori professionali da tutto il mondo a K.EY - The Energy Transition Expo, la fiera leader sulle rinnovabili che si sta svolgendo in questi giorni al quartiere fieristico riminese. Tra le delegazioni estere è presente anche quella ucraina che partecipa insieme a Zhiva Planeta, l´associazione per la promozione del consumo sostenibile partner del Governo, e al suo Presidente, Svetlana Berzina. Con l´ambiziosa mission di ricostruire meglio le infrastrutture di tutta l´Ucraina e non soltanto le aree residenziali, l´associazione è venuta a K.EY alla ricerca delle migliori green technologies. ´Necessitiamo di nuove fonti di diversificazione per la ricostruzione dell´energia. Le infrastrutture nelle città di tutto il paese sono state distrutte e dobbiamo ricostruirle´, conferma il presidente Berzina. In questi giorni, alla fiera di Rimini, Zhiva Planeta ha sviluppato networking e business, con l´avvio di numerose trattative con organi certificatori di qualità, in particolare per la costruzione delle scuole e degli asili ecosostenibili, ed ha firmato un memorandum d´intesa con Green Building Council Italia (GBC Italia) sulla cooperazione nel campo dello sviluppo della bioedilizia per la ricostruzione verde dell´Ucraina. L´associazione Zhiva Planeta negli anni ha saputo costruire un solido ponte di networking e scambio tra governo, scienza, business.
LO STORAGE DI ENERGIA E LE PROSPETTIVE DI INVESTIMENTO IN AFRICA
Si è concluso questa mattina al K.EY di IEG l´evento organizzato dalla Fondazione RES4Africa Gli investimenti nelle energie rinnovabili in Africa, il ruolo dello storage per il rapido sviluppo delle RES in Africa, che ha visto la partecipazione di diversi stakeholder privati del settore energetico e istituzioni pubbliche: Gustave Aboua (Direttore Generale dello Sviluppo Sostenibile, Ministero dell´Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile della Repubblica della Costa d´Avorio), A. Biancardi (Direttore Dipartimento Studi, Sistema, Gestore Servizi Energetici), D. Francovigh (Direzione Generale per la Promozione di Sistema Paese, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Dott. Philipp Bonhoeffer (Juhudi Mashinani Org. Kenya), F. Mazzali (Consulente senior per lo storage di energia, RINA Consulting), A. Kanzari (Presidente, Chambre Syndicale des Intégrateurs en Photovoltaïque Tunisia), G. Cicerani (Head of Business Development Energy Storage, Enel Green Power), R.Vecchia (Direttore commerciale, FAAM), S. Boudoudouh (Head of R&D and Innovation programs, IRESEN), Mr. M. O.Mghazli (Head of Energy efficiency & Green buildings, IRESEN), K.Salmi (Energy Management Expert, Regional Center for Renewable Energy and Energy Efficiency), Francis Habara Moroto (Community liaison officer Northern Kenya, Juhudi Mashinani Org. Kenya).
Roberto Vigotti, Segretario Generale della Fondazione RES4Africa ha commentato: ´Lo storage di energia ha il potenziale per cambiare le carte in tavola nella transizione energetica dell´Africa, fornendo una fornitura di energia costante e coerente da fonti rinnovabili´. Il panel di questa mattina ha evidenziato che le soluzioni di immagazzinamento dell´energia possono dare un contributo fondamentale agli investimenti nelle energie rinnovabili in Africa e possono consentire di catturare l´energia generata da fonti rinnovabili per rilasciarla successivamente, fornendo un sostegno sostanziale alla sicurezza energetica dei Paesi africani. Con la sinergia di governi, istituzioni e del settore privato, lo storage di energia può diventare un alleato perfetto nella transizione energetica dell´Africa e un catalizzatore per la crescita economica e lo sviluppo.
LA CORSA A OSTACOLI DELLE RINNOVABILI NEL NUOVO REPORT DI LEGAMBIENTE
In Italia lo sviluppo delle rinnovabili continua ad essere una corsa ad ostacoli. Lo evidenziano i numeri del nuovo report di Legambiente ´Scacco matto alle rinnovabili 2023´ presentato questa mattina a K.EY. Ad oggi nella Penisola sono 1364 gli impianti in lista d´attesa, ossia in fase di VIA, di verifica di Assoggettabilità a VIA, di valutazione preliminare e di Provvedimento Unico in Materia Ambientale a livello statale. Il 76% distribuito tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. A fronte di questo elevato numero di progetti in valutazione sono pochissime le autorizzazioni rilasciate dalle Regioni negli ultimi 4 anni. Nel 2022 solo l´1% dei progetti di impianti fotovoltaici ha ricevuto, infatti, l´autorizzazione. Si tratta del dato più basso degli ultimi 4 anni se si pensa che nel 2019 a ricevere l´autorizzazione sono state il 41% delle istanze, per poi scendere progressivamente al 19% nel 2020, al 9% nel 2021. Ancor peggio i dati dell´eolico on-shore con una percentuale di autorizzazioni rilasciate nel 2019 del 6%, del 4% nel 2020, del 1% nel 2021 per arrivare allo 0% nel 2022. Dati nel complesso preoccupanti se si pensa che negli ultimi anni sono aumentati sia i progetti presentati sia le richieste di connessione alla rete elettrica nazionale di impianti di energia a fonti rinnovabili, quest´ultime sono passate da 168 GW al 31 dicembre 2021 ad oltre 303 GW al 31 gennaio 2023. Altro campanello d´allarme è rappresentato anche dalla lentezza delle installazioni, come emerge dagli ultimi dati Terna, appena 3.035 MW nel 2022 . e l´incapacità produttiva del parco complessivo di sopperire alla riduzione di produzione. Le fonti rinnovabili, fotovoltaico a parte, nel 2022 hanno fatto registrare, tutte, segno negativo. L´idroelettrico, complice l´emergenza siccità, registra un meno 37,7% a cui si aggiunge il calo del 13,1% in tema di produzione da pompaggi che portano il contributo delle rinnovabili, rispetto ai consumi complessivi, al 32%. Ovvero ai livelli del 2012. ´Al Governo Meloni . dichiara il Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani . torniamo a ribadire che il Paese deve diventare l´hub delle rinnovabili. Se davvero si vuole contrastare la crisi climatica, accelerare la transizione ecologica e centrare gli obiettivi di decarbonizzazione indicati dall´Europa, l´Italia deve puntare con fermezza su rinnovabili, efficienza, autoproduzione, reti elettriche e accumuli. In questo percorso, è indispensabile che il Governo metta in campo una politica di breve, medio e lungo periodo anche rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione non più rimandabili. Primo fra tutti occorre semplificare l´iter dei processi autorizzativi per garantire certezza dei tempi e potenziare gli uffici delle Regioni che rilasciano le autorizzazioni affinché gestiscano meglio i progetti che si stanno accumulando. Occorre riordinare la normativa sulle rinnovabili e aggiornare il PNIEC rispondendo al nuovo scenario energetico che dovrà evolvere verso la configurazione di nuovi paesaggi sempre più rinnovabili e pensando sia agli obiettivi di decarbonizzazione al 2035, sia al modo migliore di integrarle nei territori´.
TOGNI (ANEV): L´EOLICO OFFSHORE HA RAGGIUNTO LA MATURITA´ TECNOLOGICA, OLTRE 100 GW DI PROGETTI
´Il settore eolico offshore oggi ha raggiunto la sua maturità tecnologica, tanto da prevedere anche in Italia, grazie all´eolico flottante, uno scenario positivo. Risultano oltre 100 GW di progetti offshore con richiesta allaccio, molti progetti avanzati, che mostrano l´interesse e la capacità delle aziende in questo settore´. Lo ha detto il presidente di ANEV, Simone Togni intervenendo al convegno ´Wind Offshore . La crescita dell´eolico offshore in Italia e nel mondo´, nell´ambito di K.EY The Energy Transition Expo, alla fiera di Rimini.
´A questo punto . ha aggiunto - serve una risposta dalle Istituzioni. Già il Ministero dell´Ambiente ha confermato di voler mettere a punto il Decreto FER 2 entro l´estate, per poter poi dare seguito al nuovo Pniec. I tempi sono maturi e il Governo sta lavorando per il settore, ci auguriamo che continui così´.
Molto gradita la presenza al convegno del Presidente del GSE Paolo Arrigoni che ha confermato l´apertura al mondo delle imprese commentando: ´La mia presenza a K.EY 2023, a pochi giorni dalla nomina a Presidente del GSE, sta a confermare il segnale di apertura e supporto alle imprese e alle associazioni di categoria che il nuovo corso della società intende dare´. ´L´eolico offshore in Italia ha un potenziale che dobbiamo sfruttare. Si tratta di un tassello strategico che può fornire, insieme a tutte le rinnovabili, un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi ambiziosi che il nuovo PNIEC si deve prefiggere´, ha commentato Luca Squeri, Membro della X Commissione Attività produttive alla Camera. ´L´azione del Governo deve essere orientata a realizzare un mix energetico capace di garantire una sempre minore dipendenza dalle fonti fossili insieme alla sicurezza energetica nazionale´.
STORAGE E PERMITTING: SI PARTE DAL PACCHETTO FIT-FOR-55
Il pacchetto ambientale europeo Fit-For-55 è stato il punto di partenza di due convegni che si sono svolti oggi a K.EY a cura di ANIE Rinnovabili, dedicati ai temi dello storage e permitting. Di recente, Snam e Terna hanno elaborato il Documento di descrizione degli scenari 2022, che sottolinea l´obiettivo di 95 GWh di storage al 2030. Purtroppo però, nel 2022 l´Italia ha installato solo 2,7 GWh. Quale policy di sviluppo occorre per raggiungere quegli obiettivi? Da questa domanda è partito l´evento Gli accumuli per la flessibilità del sistema elettrico, con la presenza di Omar Imberti, Coordinatore Gruppo E-mobility di ANIE Federazione, Fabio Zanellini, Presidente della Commissione Tecnica del Gruppo Sistemi di Accumulo di ANIE, Michelangelo Lafronza, Segretario di ANIE Rinnovabili, Jacopo Tosoni, Lead of Policy EASE, Alexander Schoenfeldt, Delegate of LDES Council. A seguire, la tavola rotonda con Enrico Maria Carlini, Pianificazione del sistema Elettrico Autorizzazioni TERNA, Stefano Domenicali, Managing Director & Vice President Ingeteam Italy, Marco Falorni, Sales Director Weco Batteries e Raffaello Teani, Coordinatore Gruppo Sistemi di Accumulo di ANIE Federazione. Obiettivo dell´incontro Gli effetti degli iter autorizzativi sulle richieste di connessione è stato invece quello di individuare strategie che permettano di rispettare gli obiettivi del package Fit-For-55 dell´Unione Europea da qui al 2030 in un contesto che ha visto in Italia crescere negli ultimi due anni la domanda di connessione alla rete e alla interministerialità dei processi attuativi per realizzare nuovi impianti FER, con gli interventi di Tommaso Barbetti, Partner Elemens, Andrea Cristini, Consigliere ANIE, Laura D´Aprile, Capo Dipartimento Sviluppo sostenibile del Ministero dell´Ambiente e della Sicurezza Energetica, Cristina Martorana, Partner Legance, Mario Turetta, Segretario Generale Ministero della Cultura. Segue la tavola rotonda sulle connessioni con Andrea Caregari, Direttore Esercizio e Manutenzione E-Distribuzione, Alfonso De Cesare, Responsabile Gestione Connessioni impianti FER TERNA, Gianluca Cipolletta, Responsabile Sviluppo Italia Renantis, Gervasio Ciaccia, Responsabile Unità EFR ARERA e Franco Citron, Vicepresidente ANIE Rinnovabili.
AUTO ELETTRICA, UNA RIVOLUZIONE CHE CORRE SULLE STRADE
La strada della mobilità elettrica è tracciata, e ora più che mai l´Europa vuole (e deve) riaffermare la sua leadership tecnologica e industriale nell´automotive. Il 2035 rappresenta uno spartiacque per l´intero comparto automobilistico, con la sfida dell´elettrificazione che richiede importanti cambiamenti normativi, tecnologici e culturali. Se ne è parlato durante il panel La partita mondiale dell´auto elettrica: che succede in Europa e in Italia, a cura di Motus-E e Transport & Environment, che ha offerto una panoramica su come la mobilità elettrica si sta sviluppando a livello continentale. In questo processo, strumenti come gli incentivi ricoprono un ruolo centrale per agevolare la diffusione delle vetture elettriche e delle infrastrutture di ricarica. Hanno però bisogno di essere coadiuvati da una visione politica e una pianificazione strategica e industriale ben delineate per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Soprattutto in Italia, che si trova a dover inseguire i Paesi più virtuosi su scala continentale, come la Germania, ma che ha un grande potenzialità di crescita. Lo confermano le parole di Francesco Naso, Segretario Generale di Motus-E: ´Il nostro Paese ha bisogno di accelerare il proprio percorso di elettrificazione. Per farlo, serve armonizzare le linee guida politiche e industriali, in modo da valorizzare gli investimenti pubblici e privati nel settore. Con i dovuti accorgimenti, possiamo ottenere ottimi risultati, preservando la competitività dell´Italia´. Difatti, come indicato nel convegno, l´Italia già oggi si posiziona davanti a nazioni come Francia, Germania per numero di punti di ricarica ad accesso pubblico rispetto al parco circolante.
SMART CITIES, TECNOLOGIA E CULTURA AL SERVIZIO DI UNA NUOVA EDILIZIA
La ´cities mission´ è un´iniziativa della Commissione Europea sulle città intelligenti e climaticamente neutre entro il 2030. Sono 100 le città coinvolte nel progetto e provenienti da tutti i 27 Stati membri, con altre 12 città che appartengono a paesi associati a Horizon Europe, il programma di ricerca e innovazione dell´UE (2021-2027). Dovranno fungere da centri di dimostrazione e innovazione per consentire a tutte le città europee di diventare climaticamente neutre entro il 2050. Il panel Climate Neutral and Smart Cities: la ´sfida edilizia´ per le città pilota italiane, curato da K.EY con Kyoto Club e SITda, ha messo a raffronto alcuni centri urbani italiani (Bologna, Milano, Padova, Prato, Roma e Torino) che partecipano all´iniziativa ´cities mission´, mettendo in evidenza idee e pratiche innovative per azzerare le emissioni nelle città, con particolare enfasi sulla questione edilizia. Dal dialogo sono emersi alcuni punti in comune tra le diverse amministrazioni per rendere concreto il concetto di ´smart city´: definizione di un quadro normativo e di piani in grado di abilitare l´adozione di tecnologie e innovazioni ad alto valore ambientale, così come la creazione di programmi di formazione e informazione per la cittadinanza e le imprese.
H2IT PRESENTA A K.EY IL RAPPORTO SULLO SVILUPPO DELLE STAZIONI DI RIFORNIMENTO D´IDROGENO
L´Unione Europea ha posto obiettivi di transizione energetica molto ambiziosi, che richiedono una trasformazione in senso green della mobilità, puntando su alimentazioni alternative come l´idrogeno. Su questo fronte, l´Italia ha da poco mosso i primi passi, grazie all´approvazione da parte del MIT di 36 progetti di stazioni di rifornimento a idrogeno sul territorio nazionale, per un investimento totale di 103,5 milioni di euro. Ma quali sono lo scenario, il quadro normativo e lo stato dell´arte tecnologico della mobilità italiana idrogeno con riferimento al trasporto stradale (pesante e leggero), ferroviario e in ambito portuale? Per rispondere a queste domande e costruire una visione strategica sull´implementazione della rete di stazioni di rifornimento a idrogeno in Italia, H2IT - Associazione italiana idrogeno - che rappresenta grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università che lavorano nel settore . ha presentato il report ´Sviluppo di Stazioni di rifornimento idrogeno . Barriere normative e scenari di implementazione´. Lo studio, presentato a K.EY Energy Transition Expo, analizza e mette a punto una serie di proposte per superare gli attuali fattori limitanti. Dal rapporto emerge che nel corso degli ultimi anni, il numero dei mezzi di trasporto alimentati ad idrogeno è cresciuto notevolmente sia nel trasporto stradale che ferroviario. In Europa, il trend positivo del 2020 è proseguito anche nel 2021, con un aumento delle nuove immatricolazioni di veicoli a idrogeno del +22% rispetto al 2020. Spicca la Germania, che ha registrato un +70%, seguita da Paesi Bassi e Svizzera. A livello globale, i maggiori produttori di auto idrogeno sono Corea del Sud e Giappone. In Italia, la mancanza di una rete di stazioni di rifornimento adeguata ha limitato fortemente la crescita del mercato. Proprio per questo, all´interno dei 3,64 miliardi previsti per la filiera idrogeno nel PNRR, 530 milioni di euro sono dedicati a sostenere la costruzione di stazioni per il trasporto stradale (230 milioni, 40 stazioni) e ferroviario (300 milioni per 10 stazioni) entro il 2026. In particolare, per il trasporto stradale pesante, come specificato nelle Linee Guida Preliminari della Strategia Italiana Idrogeno del MISE, l´obiettivo è rendere il 2% della flotta nazionale di camion a lungo raggio alimentato a idrogeno al 2030, spianando così la strada anche allo sviluppo della mobilità leggera a idrogeno. ´La necessità di puntare anche sull´idrogeno, in modo complementare con le altre fonti alternative, è stata messa nero su bianco dalle istituzioni europee ed italiane . ha dichiarato Luigi Crema, Vice Presidente e Presidente del Comitato Scientifico di H2IT. La recente pubblicazione del bando sulle stazioni di rifornimento del PNRR da parte del MIT e la relativa assegnazione dei fondi per 36 stazioni è un passo fondamentale per sviluppare il primo nucleo di rete infrastrutturale, ma deve essere il primo di più passi inseriti in una cornice strategica.
MANCANO ANCORA LE REGOLE PER FAR DECOLLARE L´AGRIVOLTAICO
Manca ancora in Italia un quadro normativo dell´agrivoltaico che consenta di far decollare un settore in grado di far convivere agricoltura e transizione energetica. Lo ha detto Alessandra Scognamiglio di ENEA e presidente di AIS associazione dell´agriturismo sostenibile, intervenuta stamane a un incontro di K.EY dedicato a questo nuovo micro-settore delle rinnovabili. Ad oggi, questo quadro di incertezze, ha detto Scognamiglio, non facilita il compito ad aziende e investitori. ´Numerose sono le questioni ancora aperte: innanzitutto deve essere definita la grandezza, cioè quanto può essere grande un impianto agrivoltaico, ma anche se lo stesso può sorgere in tutti i campi disponibili. La risposta per questo è ancora dibattuta e dipende dal paesaggio stesso, che non può essere ovunque ma deve sottostare a determinate regole´. Altra questione all´ordine del giorno è la necessità di armonizzare le varie normative regionali esistenti. Ma quanti impianti agrivoltaici si stimano per il futuro? Per Scognamiglio anche su questo prevale l´incertezza, tuttavia Enea pubblicherà entro l´estate un report, frutto di un progetto europeo, che consentirà di fare una stima più precisa di quanto agrivoltaico potrà essere realizzato nel nostro Paese.
OLTRE LA SMART CITY, IN UN CONVEGNO I NUOVI MODELLI UTBANI E PARADIGMI ENERGETICI
Sulla spinta del PNRR e delle politiche di decarbonizzazione ed efficienza energetica, il nostro territorio e le nostre città si stanno trasformando. Allo stesso tempo, le esigenze di una maggiore previsione e gestione dei fenomeni naturali estremi e di un miglioramento della qualità della vita nelle aree urbane stanno portando enti locali e operatori alla ricerca di soluzioni di monitoraggio e controllo attraverso i dati. Sono questi i temi al cuore del convegno ´Nuovi modelli urbani e paradigmi energetici. Oltre la smart city´ che si è tenuto nel pomeriggio alle presso l´Agora Energy di K.EY. Si è parlato di sistemi di mobilità sostenibile, soluzioni di monitoraggio ambientale, interventi di efficientamento energetico ma anche di nuovi paradigmi, quali ad esempio quello delle comunità energetiche rinnovabili, e a nuovi modelli di rigenerazione urbana. Le tavole rotonde sono state moderati da Gian Marco Revel, Università Politecnica delle Marche, CTS, Responsabile Scientifico Città Sostenibile, e Laura Baronchelli, Direttore Editoriale LUMI4innovation, Head of Content LUMI.
LEGAMBIENTE . PREMIO INNOVAZIONE
Il Premio Innovazione di Legambiente rappresenta il primo riconoscimento nazionale rivolto all´innovazione d´impresa e autorità locali in campo ambientale, sfida nella quale si gioca la competitività, l´attrattività e il benessere di città e territori. In occasione di K.EY è stata lanciata la call to action per la 18esima edizione del Premio, rivolta alle start up, alle piccole medie imprese innovative (PMI), agli spin off, universitari o aziendali e alle società benefit. Lo scopo dell´iniziativa è promuovere la ricerca e contribuire alla diffusione di buone pratiche, mettendo in risalto le realtà capaci di raccogliere le sfide ambientali come valore e opportunità irrinunciabile di sviluppo economico e sociale. In particolare, il bando 2023 desidera intercettare progetti che rispondono alle sfide della green economy, suddivisi in cinque macrocategorie: Agricoltura e filiere agro-alimentari, Mobilità Sostenibile, Vivere Smart. Innovazioni per migliorare la vita nei piccoli comuni e nelle Smart Cities, Economia Circolare e Transizione Energetica. I primi classificati per ogni categoria riceveranno, oltre all´utilizzo del logo del Premio Innovazione 2023, un premio in denaro. Per ogni categoria, a fianco del vincitore, potranno esserci delle segnalazioni. ´L´innovazione costituisce un acceleratore formidabile per consolidare o trasformare prodotti, servizi e processi. Attraverso il Premio, desideriamo supportare idee e progetti che la interpretano con una forte valenza ambientale, generando sinergie virtuose tra mondo della ricerca, università e imprese. Si tratta di un riconoscimento simbolico, ma soprattutto di un punto di partenza per un percorso strutturato con cui sviluppare le innovazioni e portarle sul mercato´, dichiara Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente.
ABOUT K.EY 2023
Qualifica: Fiera internazionale; Organizzazione: Italian Exhibition Group S.p.A.; Periodicità: annuale; Edizione: 16°; Date: 22-24 marzo 2023; mail keyenergy@iegexpo.it; Website: www.keyenergy.it; Facebook: https://www.facebook.com/K.EYexpo; Twitter: https://twitter.com/KeyEnergyit; LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/keyenergy/
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Il presente comunicato stampa contiene elementi previsionali e stime che riflettono le attuali opinioni del management (´forward-looking statements´) specie per quanto riguarda performance gestionali future, realizzazione di investimenti, andamento dei flussi di cassa ed evoluzione della struttura finanziaria. I forward-looking statements hanno per loro natura una componente di rischio e incertezza perché dipendono dal verificarsi di eventi futuri. I risultati effettivi potranno differire anche in misura significativa rispetto a quelli annunciati, in relazione a una pluralità di fattori tra cui, a solo titolo esemplificativo: andamento del mercato della ristorazione fuori casa e dei flussi turistici in Italia, andamento del mercato orafo - gioielliero, andamento del mercato della green economy; evoluzione del prezzo delle materie prime; condizioni macroeconomiche generali; fattori geopolitici ed evoluzioni del quadro normativo. Le informazioni contenute nel presente comunicato, inoltre, non pretendono di essere complete, né sono state verificate da terze parti indipendenti. Le proiezioni, le stime e gli obiettivi qui presentati si basano sulle informazioni a disposizione della Società alla data del presente comunicato.