Bioenergie in Italia: quali prospettive di sviluppo?
Lo sviluppo delle bioenergie e la gestione efficiente del parco bioenergetico italiano – Elettricità futura a Key Energy
La bioenergia: di cosa si tratta
Le bioenergie, ovvero la produzione di energia, di combustibili e di carburanti a partire dalle biomasse, rappresentano un’importante fonte energetica rinnovabile per il nostro Paese.
Pur essendo una fonte rinnovabile continua e programmabile, non è però inesauribile. Infatti, ciò significa che «è necessario utilizzare le risorse di biomassa con un ritmo tale da permettere ai cicli naturali di ricostituirle – come evidenzia il report dell’ENEA Considerazioni sullo stato dell’arte e le prospettive di sviluppo delle bioenergie in Italia – senza alterare gli ecosistemi e, soprattutto, senza entrare in conflitto con la produzione di alimenti e mangimi per l’uso del suolo agricolo o la destinazione d’uso dei prodotti: in altre parole, l’uso delle biomasse a fini energetici deve essere assolutamente sostenibile».
Il report EU bioenergy potential from a resource-efficiency perspective dell’European Environmental Agency (EEA), indica infatti che la bioenergia dovrebbe essere prodotta in linea con gli obiettivi dell'UE in modo da utilizzare le risorse in maniera più efficiente.
Le filiere bioenergetiche
Nel nostro paese le principali “filiere” bioenergetiche sono costituite dalla produzione di:
• Calore da biomasse solide (usi civili e industriali)
• Elettricità da biomasse solide, biogas e bioliquidi
• Biocarburanti liquidi (biodiesel, HVO, etanolo/ETBE) da colture dedicate
• Biometano da biomasse fermentescibili
In particolare, se parliamo di produzione di energia rinnovabile da parte di aziende agricole, la tecnologia più rilevante è quella della digestione anaerobica. Si tratta di un processo biochimico attraverso il quale la sostanza organica viene decomposta attraverso una serie di fasi e successivamente trasformata in una miscela di gas – CO2, metano e tracce di altre componenti – chiamata biogas.
Come indicato nel report dell’ENEA sopracitato, «la produzione di biogas dai residui e sottoprodotti di una filiera produttiva agricola, zootecnica o agroindustriale, oltre a contribuire alla crescita della bioeconomia a livello locale e globale, rappresenta un elemento fondamentale per la realizzazione di un modello virtuoso di “economia circolare” perché si chiude con la restituzione ai terreni della sostanza organica (digestato) che non è stata trasformata in metano o CO2».
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Un nuovo manifesto per le bioenergie a Key Energy
Elettricità Futura - spiega Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura - è la principale associazione delle imprese che operano nel settore elettrico italiano, che rappresenta oltre il 70% del mercato elettrico in Italia – e sarà presente a Key Energy dove organizzerà due eventi.
Il Pacchetto Fit for 55 e la strategia europea per la decarbonizzazione saranno i protagonisti del primo, un’occasione per approfondire le nuove misure che permetteranno di raggiungere il target del Green Deal al 2030, mentre il secondo evento sarà dedicato alle Bioenergie e al loro contributo per la transizione energetica.
Elettricità Futura incontrerà Bioenergy Europe e le principali Associazioni italiane del settore e presenterà ai decisori pubblici un Manifesto con proposte efficaci per il rilancio delle bioenergie.
Il Manifesto intende promuovere una gestione efficiente del parco bioenergetico italiano e stimolare l’applicazione di soluzioni innovative, affinché il nostro Paese possa concretizzare il grande valore aggiunto delle bioenergie in termini di decarbonizzazione e rilancio dell’economia.
«In Italia nel 2019 le bioenergie hanno coperto quasi il 10% dei consumi finali lordi, con circa 3.000 impianti installati e oltre 4GW di potenza. Rispetto al totale dei consumi soddisfatti dalle rinnovabili nel 2019, le bioenergie hanno rappresentato il 49% a livello italiano e il 57% a livello europeo.
Le bioenergie – continua il Presidente – contribuiscono alla crescita dell’economia circolare, valorizzando scarti e sottoprodotti, e alla stabilità della rete elettrica, garantendo energia rinnovabile e programmabile. A questi vantaggi si aggiungono rilevanti benefici di natura sociale ed economica. Il settore delle bioenergie infatti è in grado di assorbire 43.700 occupati in Italia, con un fatturato annuale di circa 3.680 milioni di euro».